Giovanni Battista Polledro, chi era costui?

In questi mesi di lockdown non si è fermata l’attività della nostra associazione culturale Fra’ Guglielmo Massaja che ogni anno propone mostre dal grande valore e interesse. I soci della stessa, approfittando del tempo che scorreva lento, hanno iniziato ad allestire, presso i locali dell’ex cinema parrocchiale, una bellissima mostra dedicata al musicista piovatese Giovanni Battista Polledro: venite a visitarla! Per info e prenotazioni chiamare il numero 3494501408.

Nato a Piovà il 9 giugno 1781, Giovanni Battista Polledro viene affidato negli studi musicali prima al casalese Maurizio Calderara poi all’astigiano Gaetano Vay, che per tre anni e mezzo ne guida gli esercizi quotidiani, e poi ancora a Pietro Paris, effettivo della Cappella Regia di Torino. Ancora un breve periodo di apprendimento con il virtuoso violinista Gaetano Pugnani e il sedicenne Giovanni Battista è pronto per la prima esecuzione al Teatro Regio di Torino. Ma quando il re di Sardegna Carlo Emanuele IV deve lasciare Torino, spinto dall’occupazione francese, Polledro comprende che per un lungo tempo la città non sarà più quella di prima. A ventiquattro anni lascia il mondo conosciuto di Piovà e di Torino e inizia un lungo viaggio che lo porterà dal 1805 al 1810 a San Pietroburgo alla corte del principe Tatishceev. La fama raggiunta lo richiama presso l’aristocrazia di Bratislava, Varsavia, Vienna, Monaco e Karlsbad, dove esegue un concerto in duetto con Beethoven al pianoforte, Lipsia, Berlino, Praga. A Dresda rimane alla corte dell‘imperatore Federico Augusto di Prussia fino al 1821. E ancora fino ai suoi quarant’anni si sposta a Breslavia, Praga e nuovamente a Dresda.

Con il rientro dei Savoia dall’esilio sardo, Torino cerca di rinascere. Polledro è così richiamato a corte da re Carlo Felice che gli affida la direzione del Teatro Regio. Passano dieci anni, Carlo Alberto succede a Carlo Felice, pur senza amare in ugual grado musica e teatro.  Ma si stanno manifestando in Polledro i primi sintomi della malattia che lo perseguiterà fino alla morte: dopo essere stato insignito della carica onoraria di professore violinista all’Accademia di Santa Ceclia, nel 1845 Polledro è dispensato dall’incarico, perché colpito da quel “tremolo alle mani ed ai bracci” che gli impedisce di suonare e dirigere. Ha sessantaquattro anni quando, lasciato l’appartamento che gli era stato assegnato a Palazzo Reale a Torino, si sposta in altra abitazione in via delle Rosine e riprende, anche se non frequentemente, la strada di casa per occuparsi dei positivi risvolti economici della sua brillante carriera. Ed a Piovà muore il 15 agosto 1851.